LEGGE HADOPI, ISTITUTO PRIVACY: CRITICABILE, MA PROPRIETA’ INTELLETTUALE VA TUTELATA

LEGGE HADOPI, ISTITUTO PRIVACY: CRITICABILE, MA PROPRIETA’ INTELLETTUALE VA TUTELATA

“La legge Hadopi, approvata in via definitiva dal Parlamento francese, è imperfetta e criticabile: ma gli eccessi di chi sbandiera l’utopia del “tutto comune” sono ancora più dannosi”. A commentare la notizia è Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy. “Serve un po’ di chiarezza, per evitare estremismi. Primo, quella in via di creazione in Francia è un’autorità indipendente, non un’agenzia governativa o un soggetto privato come taluni sostengono. Secondo, in un’ottica di bilanciamento d’interessi, che rango si vuole riconoscere alla proprietà intellettuale nell’economia globale dell’ICT e quale idea di società persegue chi sostiene la pirateria libera? Per realizzare una società elettronica aperta e creativa bisogna certo introdurre nuovi sistemi di licenze collettive e un’inedita competitività tra gestori, ma non può mancare la lotta contro lo scambio illegale di beni intellettuali protetti. Quella dell’openness deve essere una scelta e non un’imposizione agli autori e ai produttori. Piuttosto, ci preoccupano le modalità di filtro che verranno attuate dalle autorità francesi: se si tratterà di monitoraggio automatico “a strascico” dei contenuti di tutti, con l’apporto dei service providers, sarà un’inaccettabile compressione della privacy di milioni di innocui cittadini. Viceversa, se i controlli saranno effettuati a campione o con sistemi atti a non “perquisire” in chiaro, a priori, i dati personali e riservati degli utenti, la soluzione potrà funzionare. Sull’accesso ad Internet come diritto fondamentale non limitabile in assoluto, il ragionamento di certi attivisti è invece discutibilissimo: sarebbe come invocare la libertà di circolazione degli individui per contestare il ritiro amministrativo della patente a chi eccede in velocità.”