08 Mag Pacchetto Telecom UE, Istituto Italiano Privacy: di fatto cattiva notizia, c’è rischio far west
Il Velino – Roma, 7 mag 2009 – La UE ha votato e di fatto bloccato il Telecom Package, non rendendo effettive le innovazioni alla Direttiva e-privacy 2002/58: vi sono ragioni in entrambe le parti (Consiglio, Parlamento) ma così facendo si rischia il far west. Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy, dichiara: “E’ vero che il Parlamento UE ha approvato le revisioni e le norme in materia di e-privacy, ma rifiutando il compromesso sulla net neutrality ora c’è il rischio concreto (se non la certezza) che verrà avviata dal Consiglio la procedura di conciliazione, e durerà mesi congelando l’intero pacchetto. Il voto sul Telecom Package sembra dunque una buona notizia ma è invece cattiva: servono urgentemente nuove norme perché i content provider/manager (motori di ricerca, social networks, ecc.) sono in grado di monitorarci tanto quanto un’impresa di telecomunicazioni. A maggior ragione se sono dominanti sul mercato e se raccolgono (controllano) miliardi di dati di milioni di persone. Senza regole né sanzioni, gli utenti web si ritrovano in un vero e proprio far west e devono imparare a difendersi da soli. A questo scenario, privatistico, si somma il fatto che i Governi oltrepassano sempre più spesso la riservatezza dei cittadini in nome della sicurezza, sembrando cedere alla tentazione di trasformarsi, a loro volta, in sceriffi.” Bolognini aggiunge: “Se un giorno, nelle “praterie sconfinate” di Internet, i poteri statali decidessero di allearsi con i privati che fanno profilazione, utilizzando quegli stessi dati personali per scopi di schedatura anti-crimine preventiva e generalizzata, ci sarebbe una sola vittima: la libertà dei cittadini. La difesa di questa libertà deve essere la sfida primaria per il legislatore europeo, che giusto ieri ha confermato la sua indecisione-prudenza frenando il Telecom Package, combattutto tra gli opposti estremismi di chi vuole un’anarchia totale e chi invece una rete di polizia. Gli estremi, in futuro, rischiano di toccarsi e di creare un Grande Fratello pubblico-privato: bisogna scongiurare questo rischio, bilanciando i vari diritti fondamentali in gioco. Confidiamo, a questo punto, nella marcia indietro del Consiglio il 12 giugno”.