03 Nov GOOGLE STREETVIEW: ISTITUTO PRIVACY ESPRIME DUBBI
L’arrivo in Italia di Google StreetView – il servizio che consente di vedere on line le immagini reali delle strade nelle principali città – presenta aspetti critici ancora da chiarire secondo Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy, che dichiara: “Ancora una volta, Google ci sorprende, offrendo innovative ed evolute comodità agli utenti di internet: ma restano alcuni dubbi e quesiti, che a nostro avviso non possono trovare risposte banali.”
E aggiunge:
“Quattro, in particolare, le questioni giuridiche in merito a “Street View”, secondo l’Istituto. Innanzitutto: è vero che Google utilizza un sistema per oscurare volti e targhe di automobili, ma prima di renderli anonimi ne acquisisce e immagazzina le immagini in chiaro? Se così fosse, avremmo a che fare comunque con un trattamento di dati, per quanto passeggero, che obbligherebbe ad ottenere il consenso informato delle persone ritratte.
Seconda questione: nel caso lo strumento di “anonimizzazione” delle facce e delle targhe non fosse infallibile e a volte lasciasse in chiaro alcuni soggetti ripresi (anche se in casi rarissimi), se ne dovrebbe tenere conto per tutelare la privacy degli interessati ripresi nelle fotografie.
Terza domanda: sono rispettate – come deve avvenire per chiunque lavori con immagini – le rigide regole italiane in materia di diritti sulle opere collocate in luoghi pubblici, nonché le norme relative alla riproduzione fotografica di immobili dello Stato?
Quarto e ultimo dubbio, collegato al precedente: la comodità oggettiva del servizio StreetView può assurgere al livello di “rilevante interesse pubblico”, come avviene nel diritto di cronaca, oppure di “pubblica utilità”, consentendo così di esimere il sistema dal rispetto dei suddetti limiti normativi? A nostro parere, potrebbe configurarsi una situazione del genere ma servirebbero in proposito interpretazioni autentiche da parte dell’Autorità Garante – quanto alle problematiche privacy – e dei Ministeri competenti nonché della SIAE relativamente ai diritti d’immagine.”