18 Lug LA RELAZIONE ANNUALE DEL GARANTE: MOLTI GLI ASPETTI POSITIVI
di Lucio Scudiero.
Il Garante spiega lo stato di salute della privacy al Parlamento. Durante la Relazione annuale dell’Authority esposta ieri a Montecitorio, il Garante Francesco Pizzetti ha posto l’accento sui punti dolenti della disciplina in materia di data protection, spaziando dalle nuove social networks alle aule giudiziarie, dall’esercizio ponderato del diritto di cronaca alle impronte digitali.
You Tube e social Network
Sono la ‘frontiera della privacy’. Così Pizzetti definisce You Tube e le nuove reti di comunicazione. ‘Assistiamo – avverte il Garante – con vigile attenzione al diffondersi di Youtube e dei nuovi Social Networks, quali, tra i tanti, Myspace, Facebook, Asmallworld, che consentono a milioni e milioni di persone di scambiarsi notizie, informazioni, immagini, destinate poi a restare per sempre sulla rete’. E questa diffusione e scambio di dati ‘può determinare in futuro, specie nel momento dell`accesso al lavoro, rischi anche gravi per giovani e giovanissimi, che spesso usano queste tecnologie con spensieratezza e inconsapevolezza’. Di fronte a queste nuove sfide e criticità il garante sottolinea la necessità di indicazioni chiare: ‘Sentiamo il dovere di dare al più presto su tutte queste novità indicazioni chiare, anche per consentirne agli utenti un uso più attento e informato’. Attenzione soprattutto alla pubblicità comportamentale e al geomarketing, spie del ‘mondo affascinante e difficile in cui viviamo, il mondo della ipervelocità, di una libertà virtuale senza confini’.
Intercettazioni e diritto di cronaca
Posto che le intercettazioni sono un’ ‘anomalia tutta italiana’, Pizzetti ha invocato buon senso e responsabilità nella rivendicazione di un diritto di cronaca ‘da esercitare senza raggiri e nella
considerazione dell’interesse della pubblica opinione a conoscere’, salutando favorevolmente la norma contenuta nel ddl sulle intercettazioni con la quale si attribuisce all’Autorità Garante il potere di ‘pubblicare quei provvedimenti che censurano possibili comportamenti non corretti dell’informazione in violazione delle norme della privacy’.
Impronte digitali
‘Fermo e chiaro invito alla moderazione’ nell’uso delle impronte digitali e dei dati biometrici che ‘si va diffondendo a macchia d’olio, sia nel mondo del lavoro sia in altri ambiti’, perchè sono ‘potenzialmente lesivi della dignità delle persone’ e quindi non vanno usati ‘secondo criteri discriminatori’.
LE REAZIONI
La politica
Per il Presidente della Camera Gianfranco Fini il Garante è chiamato a svolgere il difficile compito di proteggerci dalla sempre crescente invasività delle nuove forme di tecnologia; il deputato PdL Bendetto Della Vedova ha invece rivendicato la costituzione di un intergruppo parlamentare sulla privacy, di composizione trasversale, ispirato dall’idea guida della tutela della privacy dei cittadini ‘dagli abusi del sistema dell’informazione, lungo la sempre piu’ incerta frontiera che divide il ‘pubblico’ dal ‘privato’ ‘, votato all’adeguamento della normativa in tema di privacy imposto dall’evoluzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte dai poteri pubblici e degli operatori economici.
La Rete
Tempestivi i commenti alla relazione da parte degli operatori della rete. You Tube si è detta già impegnata nell’opera di informazione e sensibilizzazione degli utenti, annunciando il lancio di alcuni video esplicativi dove ‘un ingegnere spiega come raccogliamo e come trattiamo i dati degli utenti e come gli utenti stessi possono esercitare i loro diritti’; My Space ha assicurato che ‘educare gli utenti e’ per noi di fondamentale importanza, per questo diamo ad ogni individuo la possibilita’ di prendere decisioni consapevoli su come e con chi condividere o mostrare le proprie informazioni’
Il mondo del giornalismo
Roberto Natale e Franco Siddi, rispettivamente presidente e segretario nazionale del sindacato dei giornalisti FNSI concordano con Pizzetti sull’esistenza di ‘un cortocircuito tra giustizia, informazione e diritto alla privacy’. I due esponenti sindacali commentano i nuovi poteri sanzionatori attribuiti al Garante dal ddl sulle intercettazioni come una ‘conferma che il problema sollevato riguarda gli strumenti di verifica e non, come si evince dal testo del ddl sulle intercettazioni presentato dal governo, una vera e propria ingiustificata censura del
diritto di cronaca’. Di diverso tenore la dichiarazione di Guido Columba, presidente dell’UNCI, Unione nazionale cronisti italiani, per il quale il ‘Garante continua volutamente a prestare il fianco a iniziative di repressione della libera informazione’.